A livello enogastronomico il Molise risente positivamente dell’influenza delle regioni che la circondano, ovvero Campania, Lazio, Puglia, Abruzzo. La tendenza della cucina tradizione molisana a non accostarsi in maniera netta alla cucina tipica di tali regioni da un lato le ha permesso nel tempo di raccogliere gli elementi vincenti e farli propri, dall’altro lato ha fatto sì che influenzasse anch’essa tali cucine.
Il Vino: “è nella botte piccola che si trova il vino buono”
Nonostante le ridotte dimensioni della regione, la produzione vitivinicola risulta diffusa per quantità e qualità sufficienti a far sì che, soprattutto nel basso Molise, questa sia punto cardine della tradizione enogastronomica della regione. La maggior parte della produzione viticola è rappresentata principalmente dal Montepulciano d’Abruzzo, seguito da Aglianico, Tintilia e Cabernet Sauvignon tra i vini a bacca rossa; Trebbiano Toscano, Malvasia Bianca, Bombino tra i vini a bacca bianca. Di particolare interesse risulta la Tintilia, vitigno autoctono del Molise, a lungo sottovalutato in favore di vitigni forse più produttivi, è di recente tornato in auge, grazie alle sue qualità di freschezza, grande bevibilità e piacevole sapore fruttato.
L’olio
La coltivazione dell’oliva è particolarmente diffusa nel territorio regionale, grazie soprattutto alla conformazione collinare e al clima mite. I principali centri di tale produzione possono essere identificati nella Piana di Venafro e la Piana di Larino. Da anni i comuni molisani possono fregiare con la dicitura D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) la propria produzione di oli extravergini d’oliva, rendendo l’olio molisano eccezionale ed elemento immancabile sulle tavole di chi sa come valorizzare i propri piatti.
I prodotti caseari
I principali prodotti caseari della tradizione molisana sono prevalentemente prodotti a pasta filata; il latte utilizzato per la preparazione di tali prodotti è quasi esclusivamente proveniente da mucche locali, nutrite dai rigogliosi pascoli che ricoprono gran parte delle montagne della regione. I principali formaggi riconducibili alla tradizione molisana sono i seguenti:
- Caciocavalli – i caciocavalli dell’Alto Molise sono tra le principali fonti di vanto della tradizione casearia locale. Di particolare pregio sono gli esemplari che provengono dalle produzioni di Agnone, Frosolone, Vastogirardi. Tale formaggio è caratterizzato da una pasta che da gialla e dal sapore dolce può risultare più scura e piccante se molto stagionata.
- Scamorze – forse il più diffuso dei formaggi a pasta filata, presenta una consistenza morbida e fresca per poi indurisci in pochi giorni. In alcune varianti possono essere prodotte con la stessa pasta del caciocavallo. Ottima fresca, la scamorza può essere consumata anche in forno o alla griglia.
- Trecce – la treccia è un formaggio a pasta filata che si presenta come un nastro intrecciato. La pasta, tagliata in strisce sottili, viene manipolata per dare la forma finale, appunto quella di una treccia. In paesi come Santa Croce di Magliano è presente una variante con circa dieci elementi (strisce) che può essere consumata fresca oppure dopo una stagionatura di 6-7 giorni.
- Stracciate – come suggerisce il nome, tale formaggio è il risultato di uno sfilacciamento della pasta da cui poi prende vita il latticino, per cui è consigliato il consumo senza l’associazione di ulteriori sapori.
- Ricotta – nato dalla ricottura del latte, tale formaggio, di antiche origini, risulta ad oggi uno dei preferiti per coloro che a tavola e nella cucina semplice scelgono un gusto delicato.
- Manteche – quando ancora non vi era la possibilità di tener freschi gli alimenti con gli elettrodomestici, era diffusa la conservazione del burro tramite manteche, ovvero la produzione di burro avvolto in pasta di formaggio in modo da proteggerne l’interno. In tale prodotto la scorsa assume un sapore di burro, mentre all’interno il burro addolcisce il suo sapore. Ad oggi la manteca rappresenta un prodotto caseario diverso dagli altri, soprattutto quando insaporito con il tartufo.
I centri principali di produzione risultano essere i comuni di Boiano, Casacalenda e Termoli per la provincia di Campobasso, Agnone, Capracotta, Vastogirardi, Carovilli e Frosolone per la provincia di Isernia. Il latte utilizzato per la preparazione di tali prodotti è quasi esclusivamente proveniente da mucche locali, nutrite dai rigogliosi pascoli che ricoprono gran parte delle montagne della regione.
Il Tartufo
Il tartufo è il dono più pregiato dei boschi dell’Alto Molise. Anche se spesso è associato alla più ricercata tradizione gastronomica italiana, l’abbondante quantità presente nei terreni molisani fa sì che sia frequente trovarlo nei menu degli agriturismi della zona. Le principali tipologie di tartufo sono il Tartufo Nero, diffuso specialmente nel periodo invernale, e il Tartufo Bianco, più raro e dunque più costoso e sicuramente prelibato, presente esclusivamente nel periodo invernale. Nel periodo estivo diversi comuni molisani indicono sagre aventi come protagonista il tartufo, e le principali hanno luogo a San Pietro Avellana e Miranda, entrambe in provincia di Isernia.
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